L’Amore Ai Tempi del Coronavirus ~ Grazie & Fase 2

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Durante il lockdown, le autorità hanno spesso giustamente citato con gratitudine il lavoro di operatori sanitari, forze dell’ordine, farmacisti, commessi dei supermercati e tutte le categorie che hanno contribuito al funzionamento della società, anche correndo dei rischi personali, in questo periodo difficile e un po’ surreale. 

Mai una parola è stata rivolta ai genitori, ai bambini, ai ragazzi. 

I genitori, i bambini e i ragazzi non sono mai stati “detti”. 

A volte, se non si viene detti, ci si sente soli. 

E questa è una cosa che a me, personalmente, da papà e da pediatra, ancora non va giù. 

Malgrado questo discorso probabilmente non si addica al mio ruolo, io ci tengo comunque a dirvelo: grazie. 

A tutti i genitori, grazie. Grazie ai genitori che hanno lavorato durante il lockdown, spesso con ritmi più intensi del solito. A chi ha dovuto confrontarsi con difficili cambiamenti lavorativi, fino, in alcuni casi, alla perdita del lavoro, e malgrado questo è riuscito a rimanere un punto di riferimento. A tutti i genitori che hanno dovuto improvvisarsi maestri per compensare la mancanza della scuola e le mancanze del sistema. A tutti i genitori che hanno dovuto trasformarsi ogni giorno in amici dei propri figli, grazie a chi nel gioco si è divertito e a chi si è annoiato, grazie a chi nel gioco ha riso e a chi nel gioco ha litigato. Grazie per aver spiegato il coronavirus ai bambini e per aver accolto e regolato le loro paure. Per le coccole che avete fatto ai vostri figli, e anche per quando avete perso la pazienza. Per le volte in cui siete stati in silenzio e per le volte in cui avete chiesto scusa. Grazie per aver continuato ad essere la loro guida, il loro cielo stellato. 

E poi, soprattutto, grazie, bambini! Grazie per aver aspettato. Per averci fatto ridere. Per esservi concessi – e averci concesso – la confusione, la rabbia e ogni tanto la disperazione. Per i balli e le canzoni. Per aver capito, per aver resistito, per aver trovato la vostra strada. 

E a questo punto, passiamo alle cose pratiche:

Come affrontare la fase 2

Sono state date tante indicazioni. Molte di queste sono in contraddizione l’una con l’altra. Ecco i comportamenti che, secondo le prove scientifiche disponibili, davvero possono fare la differenza:

  • Indossare le mascherine quando ci si incontra con altri. Anche all’esterno, quando si chiacchiera con altre persone. Indossare la mascherina non serve per proteggere se stessi, ma gli altri. La mascherina riduce drasticamente la quantità di goccioline (le ormai famose droplet che possono contenere il virus, se si è infetti) che vengono emesse da noi nell’ambiente. La mascherina abbatte la possibilità di contagiare gli altri (il che è possibile anche se siamo asintomatici).Per questa stessa ragione, è importantissimo non indossare le mascherine con il filtro. Queste, infatti, potrebbero addirittura peggiorare l’emissione del virus nell’ambiente, da parte di chi le indossa.
  • Per quanto riguarda i bambini: evitare di far indossare la mascherina ai bambini sotto i 2 anni, sopra i 2 anni si può chiedere ai bambini di indossarla, ma senza insistere. Sopra i 6 anni è utile che i bambini indossino la mascherina ogni volta che hanno contatto con altre persone. All’aria aperta si può evitare di indossare la mascherina, se si riesce a mantenere la distanza di sicurezza. E’ sconsigliabile indossare la mascherina se si fa attività fisica all’aperto mantenendo la distanza di sicurezza.
  • Mantenete la distanza di sicurezza, di almeno un metro, ma anche di più se è possibile.
  • Incontrate altre persone, con cautela. La mancanza di socialità è stata una delle problematiche più intense da affrontare durante la quarantena. Soprattutto per i bambini sopra i 3 anni di età. La vita sociale serve al nostro benessere, come una vitamina. Per questo incontrate altre persone, ma fatelo sempre con attenzione. E’ più sicuro scegliere poche persone o qualche famiglia con cui vedersi, anche con frequenza, invece che incontrare, seppur sporadicamente, decine e decine di famiglie diverse.
  • Attenzione ai nonni. Sappiamo che le persone anziane sono quelle che rischiano di più. Indossate sempre la mascherina quando siete con i nonni, e chiedete sempre anche loro di indossarla. Cercate di evitare di mangiare con loro, cercate, ove possibile, di farlo all’aperto e mantenendo la distanza di sicurezza.