L’amore nei Tempi di Coronavirus

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Carissimi genitori,

è un periodo delicato e complesso. 

L’epidemia da nuovo coronavirus sta un po’ cambiando tutte le nostre vite e immagino che le preoccupazioni e le incertezze siano molte, per tutti. In questa newsletter vorrei segnalarvi i punti più importanti che secondo me vanno tenuti in considerazione in questo momento. 

Inoltre, troverete una sezione in fondo, dedicata alle modifiche dell’attività del mio studio, e alcune raccomandazioni di gestione clinica.

Se avete bisogno di ulteriori chiarimenti, vi prego di rispondere a questa email, raccoglierò gli eventuali dubbi in una FAQ che condividerò con voi nel giro di qualche giorno. 

Dobbiamo preoccuparci? E per cosa, esattamente?

Il nuovo coronavirus è un virus che gli esseri umani non avevano mai conosciuto prima d’ora. In altre parole, siamo tutti suscettibili a questa infezione, ed è molto facile prendere il virus se lo incontriamo. Questo significa che l’infezione può propagarsi molto rapidamente in tutta la popolazione. Clinicamente, il virus dà i sintomi tipici delle infezioni respiratorie: mal di gola, raffreddore, tosse, febbre.

Nei bambini, i sintomi sono minimi e non sono descritte complicanze importanti

Per quanto riguarda gli adulti, nel 20% dei casi si può avere una polmonite, nel 5-6% dei casi l’infezione è grave tanto da richiedere un ricovero in terapia intensiva, e nel 2-3% dei casi si può morire. La quasi totalità dei decessi interessano persone anziane, con altre patologie associate. 

In base ai dati attualmente in nostro possesso, i bambini con asma, allergia e altre patologie croniche non sembrano avere un maggior rischio di complicanze.Quindi: da un punto di vista clinico, non dobbiamo preoccuparci per i nostri bambini, e anche se noi genitori ci ammalassimo, nella maggior parte dei casi non avremmo conseguenze importanti. I nonni rischiano un po’ di più, data l’età e la frequenza di patologie associate (tipo cardiopatie, diabete, etc). 

Nel caso di questa epidemia, la “preoccupazione” dovrebbe essere rivolta alla comunità. Se continueremo la nostra vita sociale come sempre, o se limiteremo i contatti con eccessiva leggerezza, il virus si propagherà velocemente, tante persone si ammaleranno contemporaneamente, e tra queste persone ammalate il numero assoluto dei casi gravi potrebbe superare i posti di terapia intensiva disponibili nelle diverse Regioni. Se tante persone si ammaleranno contemporaneamente, inoltre, alcuni servizi di base necessari per il funzionamento della nostra comunità potrebbero non essere garantiti. 

Riduzione dei contatti

Questo, al momento, è il provvedimento più importante. E’ fondamentale che incontriamo meno persone possibile. E’ l’unico modo davvero efficace di limitare la propagazione del virus. 

Questo significa stare in casa il più possibile e ridurre al minimo i contatti sociali. Sappiamo tutti benissimo che i bambini hanno bisogno di stare in compagnia di altri bambini. Il mio consiglio oggi è di evitare, per quanto possibile, di incontrare altri bambini. Dove si sentisse comunque il bisogno di un minimo di socialità, vi consiglio di fare una selezione: scegliete una famiglia con la quale incontrarvi in questo periodo, e rimandate gli incontri con gli altri amici a quando l’epidemia si sarà ridotta.

Ovviamente, se una persona della vostra famiglia presenta sintomi, bisogna assolutamente evitare il contatto con altre persone. Ed evitare drasticamente di vedere altre persone con sintomi respiratori, anche se chi ha sintomi non ritiene di aver avuto contatti con una persona con una documentata infezione da coronavirus. 

Fate attenzione anche agli incontri all’aperto: una passeggiata al parco da soli (o con un amichetto sano) è salutare, un picnic al parco con altre 4 famiglie è una situazione a rischio di contagio – anche se gli adulti fanno attenzione a mantenere la distanza di sicurezza, è impossibile convincere i bambini a fare altrettanto. 

Lavare spesso le mani e evitare di toccarsi naso, bocca e occhi.

E’ un’abitudine che deve entrare nella nostra quotidianità. Si tratta di provvedimenti semplici ma enormemente efficaci. E’ importante insistere che i bambini lavino bene le mani per almeno 20 secondi ogni volta. Il mio consiglio è di entrare nell’ottica di lavarsi le mani almeno 10 volte al giorno, e comunque tutte le volte che si è toccato un oggetto in un ambiente che potrebbe essere a rischio. E’ inoltre importante ricordare frequentemente ai bambini più grandi di evitare di toccarsi naso, occhi e bocca. 

E se abbiamo dei sintomi (raffreddore, tosse, febbre, difficoltà a respirare)?

Ecco una sintesi delle diverse situazioni che possono capitare:

  1. Se il bambino o l’adulto hanno raffreddore, tosse, mal di gola o febbre: avvertire il proprio pediatra o il proprio medico e restare a casa.
  2. Se il bambino o l’adulto hanno raffreddore, tosse, mal di gola o febbre e hanno avuto contatto con una persona proveniente dalle zone rosse, anche con sintomi: avvertire il proprio pediatra o il proprio medico, restare a casa e chiamare il 1500 o il 112 (è probabile che in questo caso non venga fatto il tampone).
  3. Se il bambino o l’adulto presentano raffreddore, tosse, mal di gola o febbre e difficoltà a respirare: avvertire il proprio pediatra o il proprio medico, restare chiusi in casa e chiamare il 1500 o il 112. 

Quando viene fatto il tampone? 

In questa fase dell’epidemia, sono candidate al tampone solo le persone che hanno sintomi di infezione respiratoria e anche difficoltà a respirare

In questo caso bisogna contattare il proprio medico e il 1500 o il 112. 

In ogni altro caso, considerate che il tampone non verrà eseguito quindi è bene semplicemente rispettare le regole di isolamento. 

Di che informazioni fidarsi?

Ho ricevuto moltissimi messaggi di genitori che mi chiedono un parere su scritti o messaggi audio che stanno circolando su Whatsapp. 

Ecco, su questo sono netto: non ascoltate, non leggete e soprattutto non favorite la circolazione di messaggi o di audio di fonti dubbie su Whatsapp . Si tratta sempre di bufale, sempre. Fidatevi solo di fonti ufficiali. Ecco le migliori:

Ministero della salute: Situazione in Italia e FAQ 

Istituto Superiore di Sanità (Epicentro)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù 

Organizzazione Mondiale della Sanità 

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5351&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=228

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019

Come funzionerà lo studio medico

Ovviamente lo studio medico rimarrà aperto come sempre il martedì e il giovedì pomeriggio. Tuttavia, ci sono nuove regole:

  • Le visite di crescita già pianificate sono garantite. Tuttavia, ove siano differibili, è meglio rimandare a quando l’epidemia sarà rientrata. Un’ulteriore possibilità, soprattutto per le visite di crescita, è effettuare delle televisite in videochiamata. Potete prenotare qui.
  • Le visite per problematiche acute, in particolare per i sintomi respiratori, andranno limitate solamente ai casi importanti, in cui la sintomatologia è ingravescente e ci sono dei segni che indicano la necessità di controllo (bambino debole e affaticato, affanno, mal d’orecchio). E’ importante che chi ha sintomi respiratori resti a casa: eventualmente vi seguirò “da vicino” su Whatsapp. 

In questo momento è importante aspettare che le infezioni facciano il loro decorso, ed evitare di portare i bambini a controllo “per stare sicuri che non ci sia niente”. I bambini verranno visitati solo quando avranno dei sintomi che a mio parere richiederanno un controllo.

  • Per i (spero pochi) bambini che verranno visitati a studio per problematiche acute, indosserò mascherina, occhiali e guanti, e gli ingressi nello studio verranno distanziati in modo da non rischiare incroci in sala d’attesa con bambini sani. Dopo la visita tutte le superfici verranno sanificate.
  • E’ bene che il bambino venga accompagnato da una sola persona. Se l’accompagnatore (genitori, nonni, etc.) è malato, è importante che evitino di venire a studio. Per tutti gli appuntamenti, chiederò conferma dello stato di salute prima di ogni pomeriggio di visite. Chiedo anche a voi di avere la premura di avvisarmi nel caso in cui voi o i vostri figli abbiate sintomi. Se l’accompagnatore è malato, le visite di crescita verranno rimandate, mentre le visite per problemi acuti verranno valutate caso per caso.
  • Come immaginerete, il mio Whatsapp, che già normalmente è abbastanza affollato, in questa fase è veramente molto intasato. Vi chiedo pertanto gentilmente di scrivermi solamente per le problematiche urgenti (il che sarebbe una buona abitudine anche in periodi non-epidemici!) e di rimandare i dubbi lievi e non urgenti al momento in cui si potrà discuterne nel contesto di una visita di crescita. 

~ Dr. Francesco Gesualdo